Il 18 febbraio 2025 la IV Commissione del Consiglio regionale della Puglia ha approvato all’unanimità la proposta di legge che modifica la L.R. 17/2013, con l’obiettivo di tutelare e promuovere le feste patronali. Dunque, anche queste ultime, dopo le bande della tradizione pugliese (L.R. n. 10/2023), diventano espressione immateriale del patrimonio culturale della Puglia.
La proposta di legge ha ricevuto l’apprezzamento della Conferenza Episcopale Pugliese che ne ha riconosciuto l’importanza nel preservare il legame tra fede, tradizione e identità locale. La norma prevede l’istituzione di una specifica sezione nell’Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale pugliese, che raccoglierà tutte le feste patronali ufficialmente riconosciute, e per l’organizzazione delle ricorrenze i comitati locali riceveranno contributi ad hoc per mantenere viva la tradizione e sostenere le spese necessarie. Le modalità di iscrizione saranno gestite in collaborazione con le diocesi, che potranno fare richiesta di inserimento degli eventi tradizionali nel registro regionale.
Il successivo regolamento (che sarà oggetto di prossima pubblicazione a cura della sottoscritta) stabilirà i criteri per ottenere gli aiuti, grazie a uno stanziamento iniziale di 400.000 euro per il 2025; inoltre, il riconoscimento delle feste nel Registro dei Beni Immateriali consentirà l’accesso ai finanziamenti europei dedicati. In sostanza, la legge promette una svolta importante per le feste dei santi Patroni dei 257 comuni pugliesi.
Le feste patronali entreranno a far parte di un calendario regionale che verrà sponsorizzato in tutti gli eventi finalizzati alla promozione del turismo pugliese. Saranno specificati denominazione e durata della festa, luogo, data di istituzione o riconoscimento, attività culturali connesse e dettagli organizzativi, con un ruolo centrale affidato agli Enti Ecclesiastici preposti.
Questa opera di salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dimostra che lo stesso -costituito da espressioni orali, pratiche sociali, riti e feste, saperi (know how) e pratiche sulla natura e l’universo, arti dello spettacolo e artigianato tradizionale- è un elemento fondamentale nel mantenimento della diversità culturale al cospetto della globalizzazione; la sua comprensione coadiuva il dialogo interculturale e sostiene il rispetto reciproco di tutti i modi di vivere. Esso è importante più che per la manifestazione culturale vera e propria, per la ricchezza di conoscenza e competenze che si tramandano di generazione in generazione. Un patrimonio immateriale consapevole, contenitore di processi culturali, politici ed economici i cui portatori, espressioni di rilevanza culturale, valorizzano il desiderio di visibilità e di dialogo, all’interno di dinamiche che interessano trasversalmente istituzioni globali e locali.
Il valore delle feste patronali è assolutamente evidente, poiché esse diventano un’occasione per il gruppo di riscoprire le proprie origini, in un recupero periodico della storia, dove la comunità rifonda sè stessa e trova la ragion d’essere. Un grande ambito variegato, con un certo grado di complessità per le varianti culturali, storiche e tradizionali che si trovano nel suo interno.
Il ruolo svolto dalle feste nel panorama sociale, culturale e religioso è decisamente rilevante e in esse determinante è la posizione assunta dalla comunità. Durante l’evento festivo, la comunità interviene, si inserisce la memoria collettiva della tradizione e spesso tornano a essere presenti anche gli antenati, tramite un’immaginazione creatrice. C’è il sentimento, la capacità di emozione e viene coinvolta ripetutamente la dimensione fisica, che si manifesta nei numerosi gesti festivi.
La festa ha per sua natura un carattere collettivo, che coinvolge la famiglia, il gruppo sociale, l’identità regionale o nazionale; tutti sono chiamati a partecipare all’azione festiva e a condividere l’esperienza rituale, orante e ludica. Essa stringe i legami della comunità, costituisce un valido vincolo di coesione e fattore di costruzione dell’identità per la comunità stessa e, così, acquisisce funzione unificante, in quanto supera le differenze della ferialità e crea nuovi ponti di comunicazione e di condivisione. L’uomo, sia nella sua dimensione individuale sia in quella collettiva, da sempre sente il bisogno di interrompere lo scorrere del tempo e la ripetitività della quotidianità con momenti di celebrazione, di festa, di condivisione.
La proposta di legge per tutelare le feste patronali in Puglia dimostra che progettare e celebrare le feste sono azioni ricorrenti e significative, che caratterizzano le storie individuali di ciascuno, tanto che ogni persona ha una riserva di memoria collegata alle medesime.

Raffaella Losurdo