Progettati a Bari nuovi spazi cimiteriali multiconfessionali
La giunta comunale barese il 29 dicembre 2022 ha approvato una delibera con la quale ha individuato nuovi spazi cimiteriali destinati a persone appartenenti a fedi religiose diverse.
Questo provvedimento è nato come risposta al pluralismo religioso da cui è caratterizzato l’intero territorio italiano e, per quel che ci riguarda, la città di Bari. La presenza di un numero rilevante di comunità straniere appartenenti a confessioni diverse dalla cattolica, con particolare riferimento a quella musulmana, ha fatto sì che fosse approvato un atto concreto, avente lo scopo di tutelare la libertà di culto di tutte le minoranze religiose presenti sul territorio e di promuovere una rete di integrazione tra cittadini di differenti culture.
La realizzazione di un nuovo spazio destinato ad accogliere le salme di fedeli di tutte le religioni, già adoperato in altre città italiane, affonda le proprie radici nel dettato costituzionale, più esattamente negli artt. 8 e 19 Cost., nei quali vengono disciplinati rispettivamente il principio di eguale libertà delle confessioni religiose e quello di libertà religiosa. Pertanto il Comune di Bari, su proposta dell’assessore al Patrimonio Vito Lacoppola, ha inserito nel piano triennale delle opere pubbliche la realizzazione di una necropoli multiconfessionale nell’area del cimitero di Loseto, realizzata una ventina di anni fa e mai utilizzata fino a oggi.
In Puglia è presente un solo cimitero islamico, inaugurato nel 2008 a Gioia del Colle, ma i posti disponibili sono pochi e riservati ai cittadini residenti nella provincia di Bari. Per questo motivo, il cimitero monumentale di Bari, nel 2017, fu destinato ad accogliere i defunti di fede islamica in un intero reparto, nel rispetto del regolamento di Polizia mortuaria (art. 100 D.P.R. n.285/1990), a norma del quale i piani regolatori dei cimiteri possono prevedere reparti speciali e separati per la sepoltura di persone di religione diversa da quella cattolica; ma anche quest’ultimo risulta attualmente insufficiente a contenere le salme di defunti di religione musulmana.
La comunità islamica è in costante crescita, ragion per cui aumenta la necessità di destinare alla medesima luoghi ampi destinati ai defunti e, per di più, adatti a contenere e consentire i dettami del rito islamico relativi alla sepoltura. Infatti il rito della sepoltura delle salme è piuttosto complesso e costituito da tre fasi principali: il Ghusl, il Kafan e il Dafan, ovvero il lavaggio, la vestitura e la sepoltura.
La prima prevede il lavaggio della salma per tre volte, le prime due con acqua mista a sostanze profumate e “purificanti”, la terza solo con acqua pura.
La seconda prescrive che il corpo del defunto venga fasciato o avvolto con dei pezzi di stoffa (tre per gli uomini e cinque per le donne). Seguono la sistemazione della salma e la preghiera funebre che può avvenire in moschea o al cimitero prima della sepoltura. In questa fase, tutti gli ospiti sono rivolti alla Mecca e devono formare almeno tre file secondo un preciso ordine: il parente maschio è posto più vicino nella prima fila, dietro di lui ci sono gli altri uomini in lutto, poi i bambini e in ultimo le donne.
Infine, la terza fase della sepoltura, prevede il rispetto della posizione verso la Mecca: la tomba deve essere parallela, nel senso deve essere posizionata perpendicolarmente alla direzione della Mecca, in modo che chi è venuto a mancare si trovi idealmente di fronte alla Mecca.
La delibera in oggetto è importante per più ragioni: prima di tutto dedica un’attenzione specifica a esigenze primarie di diverse espressioni religiose; riconosce l’importanza della sepoltura e delle modalità che consentano alle diverse fedi di rispettare in pieno, anche in quel momento particolare, le proprie credenze. In più, mette in pratica e amplia il percorso di dialogo con l’obiettivo di far sentire tutti i cittadini accolti e accompagnati con dignità e rispetto in ogni fase della vita e persino a conclusione della stessa, dando importanza anche alla morte.
L’approvazione dell’atto oggetto della presente breve analisi rappresenta il punto di partenza di un iter, destinato alla creazione di una necropoli multiconfessionale, che questo gruppo di ricerca seguirà accuratamente in tutte le sue fasi.
Raffaella Losurdo