Lo studio dei rapporti giuridici tra lo Stato e le confessioni religiose in Italia ha messo in luce l’importanza delle religioni sul fronte della tutela ambientale e dello sviluppo sostenibile. Alcune di queste, infatti, offrendo visioni della vita capaci di indirizzare i comportamenti degli esseri umani, hanno codificato un sistema di certificazione di prodotti – in particolare alimentari – e di processi, attraverso il quale orientano le scelte dei propri fedeli-consumatori. Si pensi al caso delle certificazioni kosher e halal che attestano la conformità di determinati prodotti e processi, rispettivamente per l’Ebraismo e l’Islam. Con specifico riguardo al cibo, per il fedele, attendere a un bisogno primario quale quello ad alimentarsi significa, allo stesso tempo, attraverso le proprie scelte alimentari, rispettare anche un precetto religioso. Da questo angolo visuale il cibo è si connota come un elemento di affermazione identitaria e un mezzo di inclusione culturale.
In tale ambito, la Regione Puglia, attraverso la misura POC PUGLIA FESRT-FSE 2014/2020 Fondo Sociale Europeo approvato con Decisione C(2015)5854 del 13/08/2015 Riparti (assegni di Ricerca per riPARTire con le imprese), ha finanziato un assegno di ricerca presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro in tema di “Etica ambientale nel diritto delle religioni: il sistema delle certificazioni religiose di prodotto e di processo”. La ricerca, con il coordinamento scientifico della Prof.ssa Carmela Ventrella, si svolge in collaborazione con l’azienda pugliese “Cantine Leuci“, leader nel settore della produzione di vino kosher.